La mia esperienza con un diario di lavoro

La mia esperienza con un diario di lavoro

Da quando ho cominciato a scrivere questo blog, non posso dire di aver tenuto un ritmo molto regolare. Nel contempo però ho tenuto anche alcuni diari privati: uno personale, uno tecnico relativo a varie sperimentazioni che faccio su qubotto, il mio serverino domestico, e uno relativo al lavoro.

Ci sono diversi motivi per cui è utile tenere diario. Quello che mi sembra più importante è che con la pratica regolare si migliora la propria capacità e velocità di scrittura.

Scrivere per migliorare a scrivere sembra un esercizio fine a se stesso, ma col tempo si possono utilizzare i frutti anche in altri campi. Non a caso il primo consiglio che Joel Spolsky dà agli studenti di Informatica è "impara a scrivere".

Per chi non ha mai scritto regolarmente, consiglierei di cominciare con un diario privato, in modo da non doversi preoccupare troppo della forma. Anche per affrontare questa attività così semplice e antica, si trovano molti consigli in rete. Il mio consiglio da due soldi è integrare il diario in un'attività che si svolge quotidianamente, in modo da sfruttare una routine già in atto piuttosto che crearne una nuova.

Ieri ho fatto un rapido conto di quante parole per mese ho scritto in ciascuno dei miei diari.

Parole per mese per diario

Ho scoperto che per il mio diario personale ho avuto dei momenti di grande dedizione, ma l'unico che ho tenuto regolarmente è quello di lavoro. Ogni mattina come prima cosa, prima di leggere le email, rileggo cosa ho fatto il giorno precedente e cosa è rimasto da fare. Quindi leggo le email, mi confronto con i colleghi e scrivo cosa devo fare oggi. Nel corso della giornata scrivo periodicamente cosa ho fatto, con chi ho parlato, qualche script che potrebbe tornarmi utile.

Trattandosi di un diario, cerco di tenere un tono discorsivo. In questo modo viene spontaneo dare un contesto alle informazioni nel caso in cui devo tornare a rileggere. Mi vengono in mente diversi casi in cui questo diario mi ha risparmiato un bel po' di tempo. Sono riuscito a ricostruire le cause di una grave perdita di dati avvenuta diversi mesi prima. Più di una volta ho rispolverato un one-liner bash che avevo impiegato mezz'ora a mettere a punto e che credevo non mi sarebbe servito mai più. Inoltre una maggiore scioltezza nella scrittura mi ha portato a lanciarmi più spesso nella stesura di specifiche funzionali che mettono in luce il reale peso di alcuni progetti.

In poco più di due anni ho scritto nel mio diario di lavoro più 50000 parole, tante quante ne vengono richieste dal NaNoWriMo. Se fossi un investigatore privato potrei sfruttarne il materiale per un noir...

Morale, se non state già scrivendo regolarmente e se il vostro lavoro ve lo consente, qualunque esso sia, vi consiglio di cominciare a tenere un diario regolare della vostra giornata lavorativa.


Cover by Chris Campbell, some rights reserverd